“Nell’ambito delle operazioni di fusione merita un particolare approfondimento la disposizione
contenuta nell’articolo 2501-sexies cod. civ., che stabilisce la necessità di ottenere, da uno o
più esperti designati, una relazione sulla congruità del rapporto di cambio delle azioni o delle
quote delle società partecipanti alla fusione.
Tale relazione deve indicare:”
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“La disciplina di coordinamento delle novità contabili apportate dal D.Lgs. 139/2015 con le
regole di determinazione delle basi imponibili Ires e Irap troverà completa applicazione nei
bilanci dell’esercizio 2017, con la piena operatività dei principi di derivazione rafforzata e di
prevalenza della sostanza economica sulla forma giuridica.”
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“La lettura del testo definitivo della L. 205/2017, legge di Bilancio 2018, ha deluso le speranze
di chi attendeva una “razionalizzazione” delle regole in materia di detrazione IVA; regole che
hanno creato, e quindi continueranno a creare (almeno fino all’eventuale auspicato intervento
normativo) non pochi problemi di carattere operativo.”
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“Il D.M. 13/12/2017 innalza dallo 0,1% allo 0,3%, a decorrere dal 01/01/2018, la misura del
saggio di interesse legale di cui all’articolo 1284 cod. civ. con effetti – dal punto di vista
tributario – sugli importi dovuti in caso di “ravvedimento operoso” nonché sulle somme rateali
connesse ai principali istituti deflativi del contenzioso tributario. Vengono, inoltre, influenzate
dall’aumento alcune disposizioni del Tuir che contemplano presunzioni di onerosità per taluni
prestiti e finanziamenti.”
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“Tra le diverse modalità di certificazione degli acquisti di carburante per autotrazione, una
procedura particolarmente utilizzata dalle società che impiegano importanti flotte aziendali è
quella del “netting”: il sistema di rifornimento gestito mediante l’utilizzo di specifiche carte
“fedeltà” rilasciate direttamente dalle compagnie petrolifere.”
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“Nell’ambito dei processi estimativi, le quotazioni OMI non possono intendersi sostitutive della
stima puntuale, in quanto forniscono indicazioni di valore di larga massima. Solo la stima effettuata
da un tecnico professionista può rappresentare e descrivere in maniera esaustiva e con piena
efficacia l’immobile e motivare il valore da attribuirgli.”
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“Nei rapporti commerciali accade sovente che il cedente di un bene o il prestatore di un
servizio si trovi a dover fatturare più operazioni connesse indissolubilmente nell’ambito della
medesima transazione. Ciò in quanto l’effettuazione di un servizio o di una cessione potrebbe
necessitare di operazioni di carattere sussidiario che completino le operazioni principali, le
integrino o che, in determinate circostanze, ne costituiscano vere e proprie condizioni di
esistenza.”
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“Con la pubblicazione dei modelli sul portale istituzionale dell’Agenzia delle entrate-
Riscossione, viene “ufficializzata” la riapertura della definizione agevolata dei carichi iscritti a
ruolo.
L’articolo 1 del D.L. 148/2017 offre tre nuove opportunità per rottamare le somme affidate
all’Agente della riscossione. In particolare, le novità riguardano:”
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“In tema di locazione immobiliare, la mancata registrazione del contratto costituisce una
invalidità sanzionabile con la nullità, per violazione delle norme imperative ex articolo 1418
del codice civile, la quale, in ragione della sua atipicità desumibile dal complessivo impianto
normativo, è sanabile con effetti retroattivi mediante la tardiva registrazione del contratto
stesso.
Ciò è quanto ha stabilito la Corte di Cassazione nella sentenza n. 20858 depositata il 6
settembre 2017, che conferma l’orientamento espresso in altre precedenti pronunce.”
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“Lo studio degli indici rappresenta uno dei metodi più utilizzati in dottrina per l’analisi del
bilancio di esercizio. Analisi che, alla luce delle modifiche apportate dal D.Lgs. 139/2015,
richiede oggi un riesame degli schemi di conto economico e stato patrimoniale, in alcuni casi
anche dei precedenti esercizi, allo scopo di rendere omogeneo il periodo di riferimento: ci si
riferisce, in particolare, all’eliminazione dell’area straordinaria, alla rilevazione delle
componenti positive e negative degli strumenti finanziari derivati e all’eliminazione dall’attivo
patrimoniale dei costi di ricerca e pubblicità non più capitalizzabili.”
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“Le ultime risposte fornite dall’Agenzia delle Entrate con le risoluzioni 99/E, 100/E e 101/E,
tutte pubblicate il 27 luglio scorso, contribuiscono a chiarire meglio il pensiero
dell’Amministrazione finanziaria sotto il profilo dell’abuso del diritto nell’ambito delle
disposizioni agevolative previste dalla L. 208/2015 in materia di assegnazione dei beni
immobili ai soci.”
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“Ai fini della risoluzione dei problemi emersi nella liquidazione degli importi della
rottamazione, molti contribuenti hanno invocato il supporto “umano”, mentre l’Agenzia delle
Entrate-Riscossione ha demandato al servizio “ContiTu” la (auto) gestione degli errori emersi
dai prospetti inviati entro lo scorso 15 giugno.”
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“Le già intricate disposizioni normative in materia di compensazione dei crediti tributari hanno
subito un’ulteriore stretta per effetto delle novità apportate dalla “Manovra correttiva”, il D.L.
50/2017, con l’introduzione delle seguenti modifiche:”
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“Nella circolare n. 14/2017 Assonime dedica un’ampia parte della trattazione all’esame
dell’impatto dei nuovi principi contabili nazionali sia sulle imposte sui redditi che sull’Irap.
Al riguardo, merita un particolare richiamo l’eliminazione dell’area straordinaria dallo schema
di conto economico civilistico, per effetto della quale i componenti che prima confluivano
nelle voci E20 e E21, a decorrere dal 2016, devono trovare una nuova collocazione nelle aree
della gestione operativa o finanziaria in ragione della loro natura.”
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“In vista della compilazione del modello Redditi SP occorrerà tener conto della corretta
attribuzione dei redditi prodotti dalle società di persone e assimilate, da imputare ai soci in
ragione del principio di “trasparenza”. In base a tale principio, contenuto nel comma 1
dell’articolo 5 del Tuir, il reddito prodotto in forma associata deve essere ripartito tra i soci, a
prescindere dall’effettiva percezione, in proporzione alle quote di partecipazione agli utili.”
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“Le agevolazioni tributarie per il rientro delle risorse umane in Italia hanno quale presupposto
il trasferimento della residenza in Italia da parte dei soggetti beneficiari.
Al riguardo, la circolare 17/E/2017 riepiloga brevemente le condizioni fondamentali che,
valutate congiuntamente, portano a ritenere verificato il requisito del collegamento
sostanziale con il territorio dello Stato delle persone fisiche che abbiano mantenuto all’estero
la residenza fiscale per un periodo di tempo variabile in funzione dell’agevolazione richiesta.
La circolare specifica, in particolare, come a tale fine rilevino le disposizioni valide ai fini
reddituali, di cui all’articolo 2 del Tuir, mutuate a loro volta dalla disciplina civilistica in
materia di dimora abituale e sede principale di affari ed interessi.”
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“La rottamazione dei ruoli è entrata nella fase finale: entro lo scorso 15 giugno Equitalia
doveva infatti comunicare ai debitori che hanno presentato la domanda di definizione
agevolata secondo le disposizioni del D.L. 193/2016 l’ammontare complessivo delle somme
dovute, nonché quello delle singole rate e il giorno e il mese di scadenza di ciascuna di esse.
Le comunicazioni ricevute dai debitori prevedono un riepilogo nella parte iniziale dove sono
esposti:”
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“I contribuenti in crisi di liquidità possono ricorrere alla rateazione delle somme iscritte a ruolo
con una semplice istanza motivata, in caso di debiti inferiori a 60.000 euro, oppure
presentando apposita documentazione che provi la temporanea situazione di obiettiva
difficoltà, qualora le somme iscritte a ruolo superino tale soglia.”
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“La determinazione del credito d’imposta Irap del 10%, introdotto dalla legge di Stabilità per il
2015 a favore dei soggetti che non si avvalgono di personale dipendente, sembra produrre più
difficoltà interpretative che reali benefici.
Come è stato rilevato da più parti, l’agevolazione è frutto della volontà di garantire una parità
di trattamento tra tali soggetti (in prevalenza società immobiliari) e coloro che possono
sfruttare la deduzione integrale del costo dei lavoratori dipendenti assunti con contratto a
tempo indeterminato. È apparsa, inoltre, un timido tentativo di far meglio recepire
l’abrogazione dei commi da 1 a 4 dell’articolo 2 del D.L. 66/2014, con la quale è stata
sconfessata la riduzione dell’aliquota base dal 3,9% al 3,5% prima della sua entrata in vigore.”
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“Nell’ambito della disciplina in tema di assegnazioni e cessioni agevolate ai soci occorre tener
conto di alcuni principi peculiari in materia di imposta di registro che attengono sia alla
determinazione della base imponibile che alla misura dell’imposta applicabile. Occorrerà,
infatti, considerare che:”
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“La fuoriuscita degli immobili dai bilanci delle società di persone o di capitali secondo le
disposizioni agevolative previste dalla L. 208/2015 può essere realizzata attraverso tre distinte
modalità:
assegnazione ai soci, con contestuale annullamento delle riserve di utili e/o di capitali
corrispondenti al valore attribuito in sede di assegnazione;
cessione ai soci;
trasformazione in società semplice, qualora la società intestataria degli immobili sia
una società immobiliare di “puro godimento”.”
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“Un problema abbastanza ricorrente in materia successoria, nel caso in cui tra i beni devoluti
siano presenti beni immobili, riguarda la corretta individuazione dei presupposti per
l’applicazione delle imposte ipotecaria e catastale in misura fissa.
Si ricorda che in assenza di specifiche condizioni agevolative, le imposte si applicano nella
misura ordinaria, ossia:
2% per l’imposta ipotecaria;
1% per l’imposta catastale.”
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“L’imposta sul valore aggiunto è ispirata al criterio della neutralità nei confronti dei soggetti
che esercitano attività economiche, criterio necessario al fine di garantire che le operazioni
arrivino fino al consumatore finale senza eventuali distorsioni causate dal carico fiscale.
In termini pratici, la neutralità dell’imposta si realizza attraverso:
l’istituto della detrazione (a monte), che non può mai essere negata o limitata se non
in casi eccezionali tassativamente previsti;
l’istituto della rivalsa (a valle);
l’individuazione dei soggetti autorizzati ad esercitare la rivalsa e a portare l’imposta in
detrazione.”
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“La riapertura dei termini per le agevolazioni contenute nella legge di Bilancio 2017 in
relazione alle assegnazioni e cessioni dei beni, trasformazioni in società semplici ed
estromissioni dei beni da parte degli imprenditori individuali, offre nuove opportunità per
estromettere, a condizioni particolarmente vantaggiose, alcuni cespiti presenti nei bilanci delle
imprese, la cui iscrizione potrebbe oggi non risultare più così “pertinente” o conveniente.”
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“L’avviamento può essere generato internamente ovvero essere acquisito a titolo oneroso in
seguito all’acquisto di un’azienda o di un ramo.
Nessuna novità, quindi, sotto questo profilo nel nuovo OIC 24, che, al paragrafo 54 riproduce
un concetto fino ad oggi “acquisito” e cioè che per poter iscrivere tale componente tra le
immobilizzazioni immateriali occorre che vi sia un corrispettivo. Più specificamente, ai fini
dell’iscrizione di tale posta in bilancio e del suo trattamento contabile, “l’avviamento
rappresenta solo la parte di corrispettivo riconosciuta a titolo oneroso, non attribuibile ai singoli
elementi patrimoniali acquisiti di un’azienda ma piuttosto riconducibile al suo valore intrinseco”.”
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“Tra le novità più commentate in vista della redazione dei nuovi bilanci, se non altro per la
ricorrenza di tali poste in bilancio, vi è la modifica dei criteri di valutazione dei crediti.
Si ricorda che le nuove disposizioni di cui al n. 8), comma 1, dell’articolo 2426 cod. civ.
impongono di rilevare i crediti e i debiti in bilancio in base al criterio del costo ammortizzato,
tenendo conto del fattore temporale e, per quanto riguarda i crediti, del valore di presumibile
realizzo.”
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“La legge di Bilancio 2017 ha apportato alcune importanti modifiche alla disciplina del credito
d’imposta per le attività di ricerca e sviluppo di cui all’articolo 3 del D.L. 145/2013.
Nel dettaglio, le novità in materia sono le seguenti:
il credito d’imposta sarà pari al 50% con riferimento a tutte le spese per il personale
impiegato nelle attività di ricerca e sviluppo, senza quindi più alcuna distinzione in
base alla qualifica;”
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“In materia di agevolazione prima casa occorre prestare particolare attenzione alle condizioni
oggettive e soggettive richieste dalla nota II-bis all’articolo 1 della Tariffa, Parte I, allegata al
D.P.R. 131/1986. Ciò in quanto la presenza di taluni elementi non esaminati
approfonditamente (come la sussistenza del regime di comunione o la titolarità di diritti reali
su altri beni immobili) potrebbe inficiare il riconoscimento delle agevolazioni ivi previste.”
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“In un precedente contributo sono stati evidenziati i principali effetti derivanti dalla nuova
conciliazione a seguito delle modifiche apportate dal decreto di riforma del processo
tributario, il D.Lgs. 156/2015.
Come evidenziato, tale decreto ha rivitalizzato notevolmente tale strumento deflativo
endoprocessuale, che consente la definizione (totale o parziale) delle controversie instaurate,
sia in primo grado che in appello, in relazione ad ogni vertenza soggetta alla giurisdizione
delle Commissioni tributarie; ciò tramite una “transazione” diretta alla ridefinizione del tributo
e all’applicazione delle sanzioni ricalcolate in misura ridotta sulla base della proposta
conciliativa.”
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“Con un’interessante pronuncia contenuta nella sentenza n. 7988/2016 la Commissione
Tributaria Provinciale di Milano scardina l’acquisito principio normativo di cui all’articolo 26
del Tuir in materia di tassazione dei redditi fondiari percepiti da un soggetto diverso dal
titolare della proprietà.
Si ricorda che in base all’articolo 26, comma 1, del Tuir “I redditi fondiari concorrono,
indipendentemente dalla percezione, a formare il reddito complessivo dei soggetti che possiedono
gli immobili a titolo di proprietà, enfiteusi, usufrutto o altro diritto reale […]”.”
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“Il decreto di riforma del processo tributario, D.Lgs. 156/2015, ha rivitalizzato notevolmente il
procedimento di conciliazione giudiziale, scindendo il vecchio articolo 48 del D.Lgs. 546/1992
e introducendo disposizioni comuni ai fini della definizione e del pagamento delle somme
dovute a seguito della conclusione dell’accordo.
Per effetto di tali modifiche il nuovo impianto normativo dell’istituto risulta ora disciplinato in
tre diversi articoli:”
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“Uno dei temi che genera molte incertezze in materia di imposta sulle successioni è la corretta
valorizzazione delle quote sociali e delle azioni. Tema a cui è poi connessa l’altra (non meno
delicata) questione inerente all’esenzione dall’imposta in caso di trasferimento di quote sociali
e di azioni a favore dei discendenti o del coniuge del de cuius.”
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“La retrodatazione degli effetti fiscali nell’ambito delle operazioni di fusione consente
all’incorporante di determinare, per il periodo d’imposta in cui l’operazione si perfeziona,
un’unica base imponibile – ai fini delle imposte dirette – nella quale confluiscono anche tutti i
componenti positivi e negativi maturati medio tempore in capo all’incorporata.”
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“La recente circolare dell’Agenzia delle Entrate 42/E/2016 offre un importante spunto per
approfondire il tema del ravvedimento “parziale” del quantum dovuto: il ravvedimento
frazionato delle violazioni con “contestuale” versamento, oltre al tributo, della sanzione e degli
interessi legali nei termini normativamente previsti.”
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“La corretta applicazione delle norme tributarie in materia di diritti d’autore presuppone la
necessaria distinzione tra i diritti morali e i diritti patrimoniali.
Mentre, infatti, i diritti morali (quali il diritto di paternità, di merito e di pentimento) rientrano
tra i diritti della personalità e sono in quanto tali inalienabili, nel caso dei diritti patrimoniali è
ben possibile ipotizzarne il trasferimento (oneroso o gratuito) ad eventuali terzi interessati. Più
precisamente, in tale ultimo caso sono oggetto di trasferimento la facoltà di pubblicazione e di
utilizzazione economica: in buona sostanza, la possibilità di trarre dall’opera tutte le utilità di
cui essa sia capace.”
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“In un precedente contributo è stato evidenziato come le società coinvolte in operazioni di
fusione debbano effettuare diversi test per verificare la corretta applicazione delle disposizioni
di cui al comma 7 dell’articolo 172 del Tuir per il riporto delle perdite fiscali e delle eccedenze
di interessi passivi.
L’applicazione di tale norma richiede infatti:
la verifica della sussistenza del c.d. presupposto di “vitalità” della società;
il rispetto del limite del patrimonio netto contabile.”
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“La tassazione dei redditi dei beni che formano oggetto della comunione legale dei coniugi è
un tema che genera molte incertezze interpretative in ambito tributario, in quanto le
definizioni normativamente attribuite agli acquisti, ai frutti e ai proventi di cui agli articoli 177
e 179 cod. civ. non consentono l’immediato collegamento con l’articolo 4, comma 1, lett. a),
del Tuir, che parla di “beni che formano oggetto della comunione” rinviando genericamente agli
articoli 177 e seguenti del codice civile.”
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“In relazione alle imposte sui redditi soggetti a tassazione separata non opera il criterio
dell’autoliquidazione, dovendo invece l’Ufficio indicare i criteri di liquidazione e sottoporli al
contribuente.
Tale principio è espressamente previsto dall’articolo 1, comma 412, della L. 311/2004, che così
dispone: “In esecuzione dell’articolo 6, comma 5, della legge 27 luglio 2000, n. 212, l’Agenzia delle
entrate comunica mediante raccomandata con avviso di ricevimento ai contribuenti l’esito
dell’attività di liquidazione, effettuata ai sensi dell’articolo 36-bis del decreto del Presidente della
Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, e successive modificazioni, relativamente ai redditi soggetti
a tassazione separata. […] In caso di mancato pagamento entro il termine di trenta giorni dal
ricevimento dell’apposita comunicazione si procede all’iscrizione a ruolo […]”.”
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“La complessiva quantificazione degli oneri tributari indiretti in tema di assegnazione dei beni
ai soci, come rilevato da più parti, passa dal corretto inquadramento dell’operazione ai fini
dell’imposta sul valore aggiunto, poiché da ciò dipende anche la determinazione dell’imposta
di registro e delle imposte ipo-catastali.”
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“Le società che hanno posto in essere operazioni di fusione sono tenute ad effettuare diversi
test per verificare la corretta applicazione delle disposizioni di cui all’articolo 172 del Tuir.
Si ricorda, infatti, che il comma 7 dell’articolo 172 del Tuir disciplina in prima battuta il riporto
delle perdite, stabilendo che “le perdite delle società che partecipano alla fusione, compresa la
società incorporante, possono essere portate in diminuzione del reddito della società risultante
dalla fusione o incorporante per la parte del loro ammontare che non eccede l’ammontare del
rispettivo patrimonio netto quale risulta dall’ultimo bilancio […]”
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“Nell’ambito delle operazioni societarie straordinarie che coinvolgono sia le società di persone che le società di capitali merita un particolare approfondimento la disposizione dell’articolo 2501-sexies cod. civ., che stabilisce l’obbligo di predisporre una perizia di stima del patrimonio della società di persone a norma dell’articolo 2343.”
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“I chiarimenti forniti dall’Agenzia delle entrate con la circolare n.26/E/2016 hanno consentito di quantificare con un “discreto” margine di fiducia gli oneri tributari connessi all’operazione di assegnazione agevolata dei beni immobili, consentendo ai soggetti interessati di stimare i relativi effetti. Un margine di fiducia, purtroppo, solo “discreto” perché a pochi mesi dalla scadenza del termine previsto per l’assegnazione dei beni mancherebbero all’appello importanti precisazioni sul trattamento tributario delle riserve in sospensione d’imposta da annullare come contropartita contabile dell’assegnazione.”
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“Il problema della legittimazione passiva nelle liti che coinvolgono l’agente della riscossione è
particolarmente sentito già di per sé, ma lo è soprattutto nel caso in cui il contribuente
intenda contestare un atto viziato sia sotto il profilo che interessa l’attività dell’agente della
riscossione sia in relazione all’attività dell’Agenzia delle entrate e, per di più, il valore della
lite sia inferiore a 20.000 euro, cosicché l’atto da impugnare ricade (per la parte riferibile
all’Agenzia delle entrate) nell’ambito della disciplina del reclamo/mediazione.”
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“Il 22 ottobre sono entrate in vigore le nuove norme in materia di interpello, a cui il D.Lgs.
n.156/2015 dedica l’intero Titolo I, rendendo sicuramente più articolata e più organica la
relativa disciplina rispetto al passato. La nuova versione dell’art.11 dello Statuto del
Contribuente contempla, infatti, quattro momenti in occasione dei quali il contribuente può
dialogare preventivamente con l’amministrazione finanziaria allo scopo di ottenere un parere
qualificato su specifiche fattispecie ovvero disapplicare un regime particolarmente
sfavorevole.”
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“La liquidazione volontaria costituisce una delle vicende estintive della vita dell’impresa, che
rappresenta, soprattutto di questi tempi, una scelta forzata in ragione delle enormi difficoltà
che il quadro congiunturale offre.
Per effetto di tale scelta, come noto, l’impresa passa da una gestione puramente lucrativa al
perseguimento di finalità di realizzo del patrimonio aziendale, abbandonando di fatto
l’obiettivo prefissato nell’oggetto sociale.”
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“In tema di notificazione degli atti giudiziari, quando il legislatore prescrive, ai fini della corretta esecuzione della notificazione, il ricorso alla “raccomandata con ricevuta di ritorno”, non può che riferirsi al servizio postale universale offerto dall’Ente poste su tutto il territorio nazionale. La conseguenza è che, qualora tale adempimento sia affidato ad un’agenzia privata di recapito, risulta violata la formalità prevista dall’art.140 c.p.c. e non può ritenersi correttamente perfezionato il procedimento notificatorio.”
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“Come noto, il D.L. n.69/2013 (c.d. “Decreto del Fare”) è intervenuto in maniera piuttosto incisiva sul d.P.R. n.602/73 in materia di riscossione delle imposte.
Tralasciando gli aspetti relativi alle nuove norme procedurali in tema di espropriazione immobiliare ed iscrizione ipotecaria sugli immobili dei contribuenti “morosi”, in questa sede si evidenziano le principali modifiche che hanno interessato le procedure di rateazione, che celano alcuni aspetti critici da un punto di vista applicativo.”
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“In materia di imposta di registro, continuano ad emergere incertezze interpretative (e difficoltà
operative) in ordine all’applicazione delle sanzioni per la tardiva presentazione della richiesta
di registrazione degli atti o delle denunce di eventi successivi alla registrazione comportanti
un’ulteriore liquidazione dell’imposta.”
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“Con la recente sentenza n. 6204/15, depositata il 27 marzo 2015, la Corte di Cassazione torna
ad esprimersi sul principio di inerenza in tema di deducibilità degli interessi passivi,
consolidando l’interpretazione molto “permissiva” manifestata in altre pronunce (cfr. Cass.
n.14702/2001, n.22034/2006, n.9380/2009, n.12246/2010 e n.21467/2014).”
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“Sono due i grandi temi di politica fiscale caratterizzati dal forte impatto mediatico e, quindi, elettorale. Il primo è rappresentato da quel “coacervo” di norme che vanno a definire la fiscalità locale, ovverosia Imu, Tasi, Tari e tutti gli svariati suffissi escogitati per tentare di celare ciò che ormai è evidente da tempo e che diverrà verosimilmente più tangibile una volta attuato il progetto di delega fiscale, con la riforma del Catasto, la rivalutazione delle rendite, l’ennesimo inglesismo (“local tax”) ed il definitivo smarrimento dei contribuenti.”
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“La recente sentenza della Corte Costituzionale n. 228/2014, depositata il 6 ottobre 2014, è stata ampiamente illustrata da buona parte della dottrina, che ha molto ben scomposto ed analizzato i profili di illegittimità costituzionale emersi in relazione alle presunzioni legali relative sui prelevamenti bancari da parte dei professionisti (si veda sul punto, tra gli altri, “Incostituzionale la previsione prelevamento = compenso” di Giovanni Valcarenghi del 14 ottobre 2014).”
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“Nell’ambito dei principi generali di determinazione del reddito d’impresa e del valore della produzione netta, il principio di inerenza occupa un posto di assoluta centralità, poiché genera notevoli implicazioni in termini di accertamento da parte dell’Amministrazione Finanziaria e di onere della prova.
La ricerca del fondamento positivo dell’inerenza ha fatto emergere nel tempo diversi orientamenti ed interpretazioni, che possono essere schematizzati come segue:”
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“Nel corso dell’Audizione del 12 marzo 2014, il Presidente della Corte dei Conti ha fatto il
punto delle cose da fare per raggiungere la tanto auspicata semplificazione normativa ed
amministrativa.
In particolare, nel paragrafo dedicato alla semplificazione fiscale ha individuato i cosiddetti
“oneri di compliance”, ossia i costosi e laboriosi adempimenti che, associati alle caratteristiche
proprie dei diversi tributi, contribuiscono a rendere oltremodo complesso il funzionamento del
sistema fiscale.”
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“Nella disciplina dello Statuto del Contribuente, l’articolo 12 assume una rilevanza del tutto
peculiare, in ragione della sua finalità di tutelare i diritti del contribuente sottoposto a
verifiche fiscali. È la disposizione che, nell’ottica della Cassazione, orienta “in senso garantistico
tutta la prospettiva costituzionale del diritto tributario”.
In particolare, l’incipit del comma 7 del citato articolo 12, nel richiamare i principi di
cooperazione tra amministrazione e contribuente, traccia il perimetro di “civiltà giuridica”
entro cui deve essere contenuto il rapporto tributario. In ragione di tali principi, la norma
favorisce quindi il contraddittorio endoprocedimentale destinato a consentire l’interlocuzione
tra le parti, attraverso la previsione di un termine dilatorio di 60 giorni tra la chiusura delle
operazioni di verifica e l’eventuale emissione del provvedimento da parte
dell’Amministrazione finanziaria.”
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“Il comportamento antieconomico del contribuente incassa ancora una censura dalla Corte di
Cassazione, questa volta sulla congruità delle percentuali di ricarico applicate da un
imprenditore individuale nel settore della vendita di abbigliamento.
I giudici di legittimità, con la sentenza n.1839 del 29 gennaio 2014, hanno ribaltato la
decisione – piuttosto frettolosa – della Commissione Tributaria Regionale favorevole al
contribuente, che aveva ritenuto illegittimo il ricorso dell’Amministrazione Finanziaria
all’accertamento induttivo in presenza della “riscontrata regolarità della documentazione
contabile”.”
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“Nel giro di pochissimi giorni (precisamente due) sono state offerte due diverse interpretazioni
della presunzione sui prelevamenti operante nei confronti dei contribuenti.
La prima, in riferimento al caso dell’attore Biagio Izzo, è fornita dalla Commissione Tributaria
di Roma nella sentenza n. 1353/11/14 del 29 gennaio scorso, che esclude con argomentazioni
piuttosto condivisibili l’automatismo “prelevamento non giustificato = costo in nero” e quindi
“costo in nero = ricavo in nero”.”
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“Le nuove disposizioni in materia di definizione agevolata dei carichi pendenti con Equitalia
hanno sicuramente il pregio di preservare gli interessi dell’Erario, facendo salve le
caratteristiche essenziali di indisponibilità e irrinunciabilità della pretesa tributaria.
Non si può, d’altra parte, non essere scettici in merito all’efficacia delle nuove norme, che
limitano l’agevolazione ad alcune tipologie di interessi e la subordinano al pagamento
dell’intero “carico” (imposte, sanzioni ed aggi di riscossione) in un’unica soluzione entro il 28
febbraio 2014. Ciò risulta, peraltro, in apparente contrasto con le intenzioni del Decreto del
Fare, che ha consentito l’allungamento dei piani di rateazione da 72 a 120 rate in caso di
comprovata difficoltà economica del contribuente.”
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“In relazione agli “uffici di amministratore” continua l’incertezza sulla rilevanza fiscale delle
quote accantonate in bilancio dalla società “erogante” a titolo di indennità di fine mandato
(TFM), incertezza connessa, in buona sostanza, alla corretta interpretazione dell’art. 105,
comma 4, del Testo Unico delle Imposte sui Redditi.”
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“La mediazione tributaria subisce significative modifiche per effetto delle novità introdotte
dalla Legge di Stabilità. Non si può parlare di drastiche riforme, certo, ma i punti (più o meno)
fermi che interessano la disciplina del reclamo e della mediazione di cui all’art. 17-bis del D.
Lgs. n. 546/1992 vanno senz’altro accolti con un certo favore.
Le novità, in particolare, riguardano:”
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